COMUNICATO STAMPA post-partita NEWTON PAYTON BARI 14/03/2011

PALLANUOTO, SERIE A/2: Newton Payton Bari, crollo negli ultimi due tempi a Palermo:
la Telimar si impone 13-7.
Cufino:“Sciolti come neve al sole. Siamo fragili”

TELIMAR PALERMO – NEWTON PAYTON BARI 13-7 (1-2; 1-0; 8-1; 3-4)

TELIMAR PALERMO: Colosi, Zubcic 1, Galioto 1, Di Patti 3, Salemi 1, Buttafuoco, Calabrese, Raimondo, Lo Cascio 3, Mattarella 2, Sansone, Andaloro, Tullio 2. All. Occhione

NEWTON PAYTON BARI: Lignano, Angarano, Foglio 1, Bartoli, Provenzale 1, Mannarini 2, Santamato, Di Pasquale 1, Sassanelli 2, Cuccovillo, De Bellis. All. Cufino

ARBITRI: Monnis-Ricciotti


Storia di un improvviso crollo verticale. La Newton Payton Bari, fanalino di coda del girone sud del campionato di A2 maschile, per due tempi e mezzo tira fuori gli artigli e spaventa la Telimar Palermo, quarta forza del torneo, quasi insuperabile nella vasca amica. Poi, inspiegabilmente, calano le tenebre sul sette barese e per la competitiva compagine siciliana è un gioco da ragazzi andare a raccogliere con un sonoro 13-7 i tre punti serviti su un piatto d’argento dagli avversari. Questo, in estrema sintesi, il racconto del pomeriggio di sportiva follia vissuto dai ragazzi di Bruno Cufino, che rimediano l’ottava sconfitta consecutiva di questa loro durissima stagione di esordio in A2 (l’undicesima in dodici partite) e quel che è peggio mandano indicazioni non proprio rassicuranti alla vigilia del primo dei tre scontri diretti casalinghi con le concorrenti nella lotta per non retrocedere, (nella fattispecie quello con la Fiorentina), nei quali i biancoverdi dovranno costruire la loro salvezza.
Eppure le premesse sembravano totalmente diverse. L’avvio di gara di Di Pasquale e compagni è eccellente. I ragazzi di Bruno Cufino scendono in acqua con la giusta cattiveria agonistica e con la voglia di giocarsi le proprie chance senza timori reverenziali. Atteggiamento premiato da gol di Sassanelli che sblocca il risultato (0-1). La reazione palermitana non si fa attendere: ci pensa il croato Zubcic, uno dei punti cardine dello scacchiere di Mister Occhione a rimettere in equilibrio il punteggio (1-1). Ma i draghetti pugliesi lottano con grinta, mostrando in quantità industriale quel cuore che dovrebbe essere caratteristica imprescindibile di una squadra che vuole conquistare la permanenza. Mannarini in superiorità sigla la rete che chiude la prima frazione (1-2): il vantaggio della Payton è assolutamente meritato. Nel secondo quarto ad impressionare è la strenua difesa degli ospiti, che riesce a rendere innocuo uno degli attacchi più forti del campionato. Tra i pali imperversa Lignano che si distingue per un paio di parate strepitose. Ma sul finale di tempo nemmeno la gran vena del portiere campano riesce a bloccare Galioto, che sfrutta l’azione con l’uomo in più per l’espulsione temporanea di Cuccovillo per trovare quel gol del pareggio che stava diventando quasi una maledizione (2-2). All’inizio della terza frazione i padroni di casa mettono per la prima volta il naso davanti ai baresi: la retroguardia in calottina blu si macchia di una colossale ingenuità e dopo una fulminea ripartenza Lo Cascio batte Lignano (3-2). La risposta della Payton porta la firma di Mannarini, che sigla il gol del pari (3-3) in superiorità numerica. Qui finisce la gara dei biancoverdi, che entrano in una sorta di tunnel senza uscita. L’attacco perde totalmente efficacia, faticando a rendersi pericoloso dalla parti di Colosi; la difesa, che tanto era piaciuta per metà gara, si sfalda, facendosi perforare ripetutamente dai quotati avversari. In soli cinque minuti Palermo segna ben sette volte (due reti di Di Tullio e Mattarella, tre di capitan Di Patti): un incubo. Dal quale i baresi si risvegliano parzialmente solo nell’ultima frazione, a risultato ormai acquisito, rendendo meno pesante lo score con le marcature di Sassanelli, Di Pasquale, Foglio e Provenzale che replicano a Lo Cascio (doppietta) e Salemi per il conclusivo 13-7. “Sono avvilito” – lo sfogo a fine gara di Bruno Cufino, tecnico della Newton Payton – “non serve a nulla giocare bene per due tempi e mezzo se poi si sparisce completamente dalla partita al primo momento di difficoltà. Non appena gli avversari ci hanno raggiunto e superato nel punteggio abbiamo smesso di fare tutto quello che avevamo preparato e che pure eravamo riusciti ad eseguire benino nella prima metà dell’incontro. Segno di una fragilità quasi irrazionale. Speriamo di ricompattare la squadra con l’innesto di Budjen e il recupero di Valenti (lasciato a riposo precauzionale, ndr), dal prossimo turno per noi comincia un nuovo campionato, non possiamo permetterci di affrontarlo sciogliendoci come neve al sole al primo intoppo”.
   
 
Ufficio stampa Newton Payton Bari
 
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